venerdì 16 aprile 2010

I DON'T GUESS. I KNOW THE NOTES. (3)

- Dov'eri finito? - Mento a Giacomo ed evito di ammettere che stavo fuggendo dall'antro popolato di esaltate represse sessualmente. Mi limito a scrollare le spalle e lo seguo su un palco improvvisato da cassoni di legno(praticamente quelli dove caricano la frutta al supermercato) foderati di moquette blu elettrica. Ma chi ha arredato questo locale? Ray Charles o Topolino? Continuo a lamentarmi ma sento avvampare un'improvvisa voglia di cantare. Mentre sistemo il microfono gli occhi scandagliano tra i visi dei presenti alla ricerca dell'unico che vorebbero scovare. Finalmente lo trovano. E' Vania di profilo che discute con un tizio appena uscito da una rivista patinata. Sto rosicando? assolutamente no, ma sento la fregola di volermi mettere la prova. Scommetto che il suono della mia voce riuscirà a distogliere Vania dal magnetismo di quel sorriso perlaceo. Giacomo sta ancora traccheggiando coi suoi gingilli elettronici e io ne approfitto per arrangiare a cappella un pezzo che avevo scritto qualche anno fa ma buttato nel dimenticatoio...Alcuni invitati, infastiditi, si voltano verso di me che bruscamente ho interrotto il loro chiacchiericcio. Vania rimane fissa verso il Matt Damon dei poveri...dannazione. Giacomo, come se non avessi fatto niente di strano, continua a sistemare i suoi attrezzi attento a non disturbarmi. La sua compiacenza mi dà una rinnovata sicurezza. Lascio che le palpebre si sfiorino chiudebndosi e mi convinco del senso di ogni parola intonata. Credere nel significato di ciò che sto cantando è il modo più efficace per farsi ascoltare davvero. Non so se Vania capisca l'inglese ma (dulcis in fundo) si gira! Il brano parla proprio degli incontri fortuiti, degli arrivi inaspettati capaci di sconvolgere una quotidianità collaudata mandando tutto in confusione.
Con una certa maestria ereditata da Clint Eastwood socchiudo soltanto l'occhio destro per assicurarmi che la sua attenzione sia ancora su di me. Il test risulta positivo! Ne godo e fingendo di ignorarla torno a vedere tutto nero. Annullando il senso della vista acuisco la potenzialità degli altri organi e mi diletto in armonie e fraseggi da oscar. Giacomo comincia a seguirmi pizzicando le corde della chitarra, assurdo! si ricorda ancora questa minchiata che avevamo scritto lo scorso secolo! Concludiamo in sincro con un La vibrato arabbeggiante (stile "mille e una notte") ed è un successone. I ragazzi applaudono compiaciuti, sono basito nel riscontrare così tanto apprezzamento. Forse sono stato eccessivamente frettoloso nel giudicare il mio attuale uditorio. Vedo Vania allontanarsi dal tipo di copertina e dirigersi verso tre ragazze. Tra di loro si staglia la ragazza del nostro amico, alias la proprietaria del locale, alias una bestia alta poco meno di due metri che a una domanda rivoltale da Vania risponde con un cenno affermativo del capoccione riccioluto. Sto per morire di curiosità ma wonder woman mi fa tornare in vita puntando l'indice grosso come una salsiccia verso di me. Vania le ha chiesto qualcosa su di me? ma si conoscono? questa possibile amicizia in comune mi eccita come un paguro. Sento per un attimo le gambe farmi giacomo giacomo, e non sto parlando del mio chitarrista. Richiamo all'ordine i muscoli (ad averceli!). Il gruppetto di cromosomi xx continua a guardare e borbottare nella mia direzione; santi numi ci manca solo un occhio di bue ad illuminarmi per portare al culmine la goduria che provo quando sono al centro dell'attenzione. Sono un egocentrico narcisista che ignora il significato della parola disagio in momenti del genere. Tutto ciò che voglio è far vivere agli altri le magie della mia arte e mostrar loro ciò di cui sono capace. Suoniamo il primo brano, aggiungiamo qualche virtuosismo qua e là, abbelliamo il pezzo come se fosse un albero di Natale. Canto tenendo gli occhi chiusi. Non so perchè, non è una forma di protesta, forse preferisco non vedere la reazione del pubblico, forse non me ne frega proprio niente sapere se piaccio o no. Ma una molla me li fa aprire. La criosità di sapere dov'è Vania mi sta divorando, devo incrociare il suo sguardo.